Questo parere è un esempio concreto di lavoro tecnico, pubblicato a scopo didattico e informativo. Tutti i dati che potrebbero identificare le parti coinvolte, come nomi, aziende, importi e date specifiche, sono stati debitamente modificati o eliminati per garantire la massima riservatezza e il segreto professionale, in conformità con il Codice Deontologico dell'Ordine degli Avvocati Brasiliano e la Legge Generale sulla Protezione dei Dati (LGPD).
Essere accusati di un crimine grave, soprattutto quando ci si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, è una delle situazioni più angoscianti che una persona possa affrontare. Il confine tra essere un semplice testimone o complice ed essere considerati co-autori di un crimine a volte è labile agli occhi delle indagini iniziali.
Come può una difesa tecnica smontare un'accusa basata su prove inconsistenti? Come può un'analisi approfondita delle prove, come i filmati delle telecamere e le dichiarazioni dei coimputati, portare a un'assoluzione per mancanza di prove?
Il seguente parere approfondisce un caso reale che coinvolge un cliente accusato di associazione a delinquere e frode. L'analisi illustra la debolezza delle prove che collegano il nostro cliente al piano, l'assenza di fondamento per la sua incriminazione e la strategia difensiva adottata, culminata in una prevista assoluzione o, nel peggiore dei casi, in una pena minima. Questo è un esempio pratico di come il diritto penale funzioni per garantire che la giustizia sia fatta sulla base di prove concrete, non di semplici supposizioni.
PARERE TECNICO-LEGALE – ANALISI DIFENSIVA NEL PROCEDIMENTO PENALE
CONTRAENTE: [CLIENTE]
CONTRATTATO: Dulcidio Fabro Neto – OAB/SP 423.003
1 – SOGGETTO
Il presente parere è redatto su richiesta di [CLIENTE], con l'obiettivo di analizzare un procedimento penale pendente presso uno dei Tribunali Penali della Capitale di San Paolo. Il caso trae origine da un'indagine di polizia avviata a seguito di un arresto in flagranza di reato, in cui il cliente è stato accusato di associazione a delinquere e frode in un reato continuato.
2 – SOMMARIO
STUDIO ANALITICO DELLA DIFESA TECNICA NEL PROCEDIMENTO PENALE – STRATEGIA DIFENSIVA – POSSIBILITÀ DI ASSOLZIONE O CONDANNA – POSSIBILE ASSOLZIONE PER INSUFFICIENZA DI PROVE – ANALISI DELLA PENA IN CASO DI POSSIBILE CONDANNA – ASSENZA DI REQUISITI CHE DANNO LUOGO ALLA DETENZIONE PREVENTIVA.
3 – RELAZIONE
Per elaborare il presente parere è stato analizzato l'intero fascicolo, nonché le informazioni raccolte direttamente dall'appaltatore.
3.1 – ANALISI DEI FASCICOLI
Il caso è iniziato con un mandato di arresto per due individui a metà del 2018. L'indagine si è basata sulle dichiarazioni di agenti di polizia, dipendenti di esercizi commerciali vittime della frode (un supermercato e un negozio di dolciumi) e del proprietario di una delle carte di credito utilizzate nella truffa.
Una denuncia di frode redatta da una delle aziende vittime contiene immagini che mostrano [CLIENTE] arrivare in un supermercato in una data specifica, accompagnato da altre due persone. Le immagini mostrano anche il veicolo di [CLIENTE]. Gli acquisti effettuati in quell'occasione erano significativi.
[CLIENTE] è stato identificato tramite la targa del suo veicolo ed è stato citato a testimoniare durante le indagini. Nella sua testimonianza, ha dichiarato di essere stato assunto per fornire un servizio di trasporto privato a una delle parti coinvolte, senza essere a conoscenza della frode.
Uno dei coimputati, che compare anche nelle immagini accanto a [CLIENTE], ha dichiarato nella sua testimonianza di non conoscere l'appaltatore in precedenza e di averlo incontrato in una cantina, affermando inoltre che era stato lui (il coimputato) a pagare gli acquisti. Anche altre dichiarazioni dei soggetti coinvolti non indicano alcuna conoscenza o partecipazione pregressa di [CLIENTE] al piano.
Al termine delle indagini, [CLIENTE] è stato incriminato indirettamente, senza motivazioni specifiche, e successivamente incriminato dalla Procura della Repubblica insieme agli altri imputati. Poiché uno dei coimputati non è stato rintracciato, il caso è stato smembrato.
3.2 – DICHIARAZIONI DELL’APPALTATORE
L'appaltatore ribadisce che, alla data dei fatti, egli lavorava come autista privato ed era stato assunto per un servizio di trasporto merci, avendo solo accompagnato gli acquisti senza alcuna conoscenza della provenienza illecita del mezzo di pagamento.
4 – BASE
4.1 – ANALISI DELLA SITUAZIONE PROVVISORIA PRESENTE NEL FASCICOLO
L'analisi probatoria rivela una chiara debolezza riguardo al coinvolgimento dell'appaltatore. L'unica prova materiale che lo collega agli eventi è la sua presenza sulla scena, immortalata in immagini. Non vi sono prove negli atti che dimostrino l'intenzionalità, accordi precedenti o il ricevimento di alcun vantaggio illecito da parte del [CLIENTE].
Le testimonianze dei coimputati, anziché incriminarlo, corroborano la storia di un incontro casuale e l'assenza di qualsiasi collegamento con il gruppo criminale. La versione dell'appaltatore, secondo cui avrebbe fornito un servizio di trasporto, è plausibile e non è stata smentita da altre prove.
L'incriminazione indiretta e le accuse successive sembrano essere basate esclusivamente sulla presenza dell'appaltatore sulla scena del crimine, il che viola il principio di responsabilità penale soggettiva. La presenza sulla scena non implica, di per sé, la corresponsabilità del reato.
4.2 – ANALISI DELLA STRATEGIA DI DIFESA DELL’APPALTATORE
La strategia di difesa dovrebbe concentrarsi sulla tesi di assoluzione per insufficienza di prove (art. 386, VII, c.p.p.). La difesa deve accertare la mancanza di prova del nesso soggettivo tra il [CLIENTE] e gli altri imputati, nonché la mancanza di prova della sua partecipazione dolosa ai reati di truffa e associazione per delinquere.
Nonostante l'elevata probabilità di assoluzione, è dovere dell'avvocato analizzare lo scenario di una possibile condanna. Considerando il primo reato e i buoni precedenti penali del [CLIENTE], una pena ipotetica verrebbe fissata al minimo legale, ovvero a circa 1 anno e 2 mesi di reclusione e una multa, inizialmente in regime aperto, con la probabile sostituzione della pena detentiva con limitazioni dei diritti. La pena massima, tuttavia, potrebbe teoricamente raggiungere gli 8 anni.
È importante sottolineare che, allo stato attuale, non esiste alcun requisito che autorizzi a disporre la custodia cautelare in carcere, anche in caso di condanna di primo grado, fermo restando il diritto di appello in libertà.
5 – DISPOSIZIONI GENERALI
Il presente parere è stato redatto sulla base delle informazioni e dei documenti analizzati. Non vi è alcuna garanzia di successo nell'azione legale, ma vi è l'impegno ad agire con professionalità, etica e precisione, al fine di garantire la migliore difesa per il cliente.
Questa è l'opinione.
San Paolo, 2022.
DULCIDIO FABRO NETO OAB/SP 423.003
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